Cooperazione franco-italiana: un rapporto storicamente stretto
La cooperazione spaziale tra Francia e Italia risale agli anni Sessanta, segnata da progetti comuni e da una stretta collaborazione all'interno dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), fondata nel 1975, che ha permesso ai due Paesi di lavorare insieme su importanti programmi spaziali, come i lanciatori Ariane e le prime grandi missioni di osservazione della Terra. In precedenza, nel 1962, l'Italia ha lanciato il suo primo satellite, San Marco, con l'aiuto della NASA, segnando l'inizio della sua partecipazione attiva ai progetti spaziali internazionali. Nel novembre 2021, la firma del Trattato del Quirinale tra Francia e Italia ha segnato una nuova tappa nelle relazioni bilaterali. Questo trattato mira a sviluppare un nucleo franco-italiano nel quadro europeo della cooperazione militare-industriale e del Fondo europeo per la difesa. Le tre realtà maggiori sono Thales, Leonardo e Airbus. Esiste quindi un nucleo primario franco-italiano al centro del progetto di difesa europeo. Sembra necessario che i Paesi europei, attorno al nucleo franco-italiano, mettano in comune risorse e volontà per proteggersi dalla concorrenza extraeuropea e per realizzare una difesa europea pienamente sovrana.
Il settore spaziale deve essere una forza trainante. Tuttavia, in ultima analisi, tutto ciò dipende da una decisione politica: senza ordini, non ci sarà produzione. I 22 ministri degli Stati membri dell'Agenzia spaziale europea hanno quindi raggiunto un accordo per garantire il futuro dei lanciatori Ariane 6 e Vega al vertice spaziale di Siviglia del novembre 2023. “L'UE si gioca il suo futuro spaziale a Siviglia”, ha addirittura titolato Radio France International. L'obiettivo è quello di rimanere in corsa con Stati Uniti, Cina e Russia, conquistando un terzo del mercato spaziale globale da 1.000 miliardi di euro entro il 2040. Tuttavia, mentre l'industria spaziale europea continua ad apparire debole di fronte al dinamismo di gruppi come SpaceX, le speranze sembrano volgere verso il nucleo franco-italiano. Nel febbraio 2024, i Dialoghi Italia-Francia: Difesa e Trattato del Quirinale, evento organizzato dall'Istituto per le Relazioni Economiche Francia - Italia (IREFI) e dal Centre d'Étude et de Prospective Stratégique (CEPS), ha confermato l'impulso alla collaborazione per la conquista dell'aerospazio, riunendo numerose personalità militari, politiche e civili del settore. La volontà c'è. Dobbiamo quindi andare oltre. Aziende come Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (Francia) e Leonardo (Italia), illustrano la sinergia industriale tra i due Paesi e dovrebbero svolgere un ruolo di primo piano in questa nuova dinamica franco-italiana, con l'obiettivo di guidare l'Europa verso una posizione di leadership nell'economia spaziale globale.
Attualmente l'Italia si distingue per progetti di punta come il programma IRIDE, un sistema di sorveglianza satellitare per l'osservazione della Terra, con un investimento di 1,1 miliardi di euro finanziato dall'Unione europea e il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNR). Sebbene sia stata storicamente messa in ombra dal dominio franco-tedesco all'interno dell'ESA, l'Italia ha recentemente ospitato importanti eventi globali come ICAS (aviazione) e IAC (spazio), dimostrando il suo impegno a svolgere un ruolo più centrale nell'industria spaziale nei prossimi anni. Nel complesso, le aziende italiane detengono importanti posizioni di mercato, sia autonomamente che nell'ambito di importanti cooperazioni internazionali, e controllano tecnologie critiche che sono anche funzionali alle esigenze di sicurezza nazionale. Il successo dell'Italia dipenderà da due fattori: la capacità di innovare, che implica un maggiore sostegno alle start-up innovative e al sistema accademico e scientifico, e la presenza di politiche nazionali a sostegno del settore. Il lanciatore Vega-C, sviluppato da Avio, è un esempio di innovazione italiana nel settore spaziale, in grado di portare in orbita bassa fino a 2.300 kg e di dimostrare una maggiore flessibilità operativa.
Mentre gli Stati Uniti e la Cina sono gli unici due Paesi ad avere un aereo spaziale senza equipaggio operativo, l'Europa dovrebbe volare con il proprio entro la fine del 2024, grazie soprattutto alla collaborazione franco-italiana. Selezionata dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA), la joint venture franco-italiana Thales Alenia Space e l'italiana European Launch Vehicle sono impegnate nello sviluppo di Space Rider, una piccola navetta spaziale che dovrebbe effettuare il primo volo nel terzo trimestre del 2025. Questo primo lancio sarà effettuato dal lanciatore Vega-C da Kourou, lo spazioporto europeo nella Guyana francese; il lanciatore stesso è stato sviluppato sotto la direzione italiana.
Francia e Italia dispongono quindi di capacità tecnologiche avanzate che, se combinate, creano sinergie significative nel settore spaziale. Infrastrutture e piattaforme comuni rafforzano questa cooperazione. La collaborazione operativa tra Francia e Italia è già evidente nella condivisione delle capacità di lancio e di gestione delle missioni in orbita. Ma la collaborazione tra Francia e Italia non si limita ai progetti su larga scala. Comprende anche iniziative più modeste ma altrettanto importanti, come lo sviluppo di tecnologie per nano-satelliti e cubesat. Questi piccoli satelliti, spesso utilizzati per missioni specifiche a breve termine, beneficiano di innovazioni congiunte nei sistemi di propulsione miniaturizzati e nei sensori avanzati. I due Paesi lavorano insieme anche a progetti di ricerca e sviluppo finanziati da programmi europei come Horizon 2020 e Horizon Europe. Queste collaborazioni contribuiscono a spingere i confini della tecnologia spaziale e a rimanere competitivi di fronte ai rapidi progressi di altre nazioni spaziali come gli Stati Uniti e la Cina. L'obiettivo a lungo termine è quello di costruire un'economia spaziale europea resiliente e innovativa, in grado di competere con le principali potenze spaziali del mondo.
La cooperazione franco-italiana nel settore spaziale è quindi una pietra miliare per il futuro della sovranità europea. Le due nazioni sono in grado di combinare risorse finanziarie, tecnologiche e umane sufficienti per portare l'Europa in una posizione di leadership nell'industria spaziale mondiale. Una collaborazione che non solo consolida la loro autonomia strategica, ma apre anche la strada a un'Europa unita e sovrana nell'esplorazione e nello sfruttamento dello spazio.